Descrizione

Edizione cosiddetta “abribus” destinata alle fermate di autobus nelle quali due questi manifesti, a soggetto diverso e montati uno sopra all’altro ruotavano all’interno di un grande display. Essendo l’interno di questo retroilluminato per conferire vivacità ai colori, i manifesti abribus, allo scopo di non alterare i colori, erano stampati fronte e retro, al fronte con l’immagine destinata ad essere vista, al retro con immagine identica, ma speculare che serviva appunto per fermare la luce sulle aree più scure e conferire lucentezza a quelle più chiare evitando nello stesso tempo un effetto fading. Della ben nota casa svizzera di calzature Bally non è il caso di parlare, così come dell’altrettanto noto illustratore Bernard Villemot (1911-1989), sul quale tra l’altro sono disponibili alcune pubblicazioni liberamente consultabili in sede. Il manifesto è stampato in offset molto fine e non è telato, sia perché la carta è spessa (deve resistere alla trazione del dispositivo abribus) e non rischia di scendere una volta in cornice, sia perché la telatura potrebbe alterarne i colori.